Enrico Maranzana
Il ministro Marco Bussetti, intervistato dalla Rai-Radio 1 ha affermato: “L’innovazione nella scuola va cercata nella didattica, nella metodologia non solo nell’acquisto di strumenti, ma nel saperli poi usare al fine di innovazione didattica. Bisogna lavorare molto sulla formazione dei docenti perché sappiano trasformare questi strumenti per una didattica innovativa”.
Un’asserzione generica, avulsa dal vissuto dell’istituzione scolastica: l’origine delle carenze del servizio è fuori scena. Le numerose norme che negli ultimi quarant’anni hanno sollecitato cambiamenti metodologici-didattici non hanno scalfito l’ordinario tran-tran della vita delle classi.
Sia d’esempio il profilo culturale, educativo e professionale dei licei del 2010 che, tra i “punti fondamentali e imprescindibili” della pratica didattica elenca:
- lo studio delle discipline in una prospettiva sistematica, storica e critica;
- la pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari;
- l’uso costante del laboratorio per l’insegnamento delle discipline scientifiche;
- la pratica dell’argomentazione e del confronto;
- la cura di una modalità espositiva scritta ed orale corretta, pertinente, efficace e personale;
- l‘uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della ricerca.
Come avrebbe dovuto rispondere la scuola alle sollecitazioni?
Una possibile, prima risposta è fornita dal materiale didattico progettato sul principio di Archimede:
Fase 1 – il docente inquadra storicamente il problema per motivare la classe e per sollecitare la tensione cognitiva. Utilizza lo strumento multimediale Power Point;
Fase 2 – gli studenti ricercano la soluzione del problema “galleggiamento” interagendo con un foglio elettronico in cui è simulato il comportamento di un’imbarcazione su cui possono essere collocati pesi diversi.
La soluzione dovrà essere formalizzata in modo chiaro, esaustivo, sintetico.
Fase 3 – I gruppi confrontano le loro soluzioni, individuano e discutono le difformità, uniformano i lavori.
Fase 4 – Il docente illustra le diapositive sullo stato dell’arte.
Scheda di programmazone didattica
TITOLO: Felicità è risolvere problemi
Classe di riferimento: 5° primaria/prima secondaria 1° grado
Finalità
Capacità d’osservazione: selezionare e focalizzare gli elementi necessari alla soluzione della questione posta;
Capacità di formulare ipotesi;
Capacità d’argomentare: formulare un ragionamento
Obiettivi
Procedere per approssimazioni successive;
Individuare la relazione tra grandezze;
Combinare dati per generare ipotesi;
Generalizzare dilatando il campo d’applicazione dell’ipotesi
Formalizzare il procedimento risolutivo
Fasi Tempi
Note operative
Introduzione – Illustrazione del campo in cui sorge il problema 10’
Lavoro di gruppo – utilizzo foglio elettronico -predisposizione della comunicazione alla classe 30’
Intergruppo: comunicazione, confronto, sintesi dei risultati 10’
Sistematizzazione: il docente espone la soluzione 10’
Materiali
Introduzione
Il docente utilizza PowerPoint per mostrare i lucidi
Proposta stimolo
SK 1 – distribuita a ogni studente
Lucidi di sistematizzazione
Il docente utilizza il proiettore e Power Point per sistematizzare il lavoro
Materiale di rinforzo
Copia dei lucidi
Risposte degli studenti
Sono allegati gli esiti di alcuni lavori di gruppo
CFR in rete “Laboratorio di matematica: Archimede”
Il teorema di Pitagora è l’oggetto della seconda esemplificazione.
Il materiale didattico è completato dalla relazione di un’insegnante che ha sperimentato il percorso di ricerca, in una classe quinta della scuola primaria.
Scheda di programmazone didattica
TITOLO: la storia di un triangolo
Classe di riferimento: 5° primaria/prima secondaria 1° grado
Finalità
Capacità d’osservazione: selezionare e focalizzare gli elementi necessari alla soluzione della questione posta;
Capacità d’argomentare: costruzione di una concatenazione causa-effetti che dai dati del problema conduce alla soluzione;
Capacità di controllo: valutare la consistenza dell’ipotesi-dei risultati ottenuti
Obiettivi
Riconoscere, isolare e utilizzare dati estratti da figure geometriche quali elementi costitutivi di una dimostrazione;
Manipolare/combinare dati per generare ipotesi;
Proiettare l’ipotesi formulata su situazioni differenti da quelle in esame per valutarne l’efficacia;
Applicare il procedimento e ottenere i risultati.
Fasi Tempi
Formazione dei gruppi. Il docente legge e specifica il risultato atteso 5’
Lavoro di gruppo e predisposizione della comunicazione indicante percorso seguito e esiti conseguiti 30’
Intergruppo: comunicazione, confronto, sintesideirisultati 15’
Sistematizzazione: il docente espone la soluzione 10’
Materiali
Proposta stimolo
SK 1 – distribuita a ogni studente
Lucidi di sistematizzazione
Il docente utilizza il proiettore e Power Point per commentare i lucidi
Materiale di rinforzo
Copia dei lucidi in formato PDF
CFR in rete “Laboratorio di matematica: Pitagora”